La stilista ricopriva il ruolo di direttore creativo dal 2010. La primavera/estate 2024 sarà l’ultima collezione Alexander McQueen a sua firma
Valzer di poltrone in Alexander McQueen: Sarah Burton lascia la direzione creativa del marchio dopo tredici anni di incredibile lavoro. Ad annunciarlo con un comunicato, Kering.
La Burton è, sinceramente, una dei pochi creativi che hanno solleticato la curiosità del fashion biz, negli ultimi dieci anni: una creatività fiori dagli schemi: audace, sofisticata, artefatta; affine con il grande Alexander, fondatore dell’eponimo marchio e morto troppo giovane per poter raccontare una poetica estetica dark, difficilmente replicabile.
“La casa di moda Alexander McQueen e la direttrice creativa Sarah Burton annunciano oggi la fine della loro collaborazione dopo due decenni insieme“, scrivono dal colosso della moda di lusso francese. “Vogliamo esprimere la nostra immensa gratitudine a Sarah per il suo contributo. La sua impronta lascerà un segno indelebile a un capitolo così importante nella storia della Maison McQueen”, ha dichiarato Gianfilippo Testa, Amministratore Delegato di Alexander McQueen.
Rispettosa, la dichiarazione di Burton, che annuncia: “Sono orgogliosa di tutto ciò che ho fatto e del mio incredibile team in Alexander McQueen. Loro sono la mia famiglia e questa è stata la mia casa negli ultimi 26 anni. Voglio ringraziare Francois-Henri Pinault per aver creduto in me e avermi offerto questa straordinaria opportunità. Soprattutto, voglio ringraziare Lee Alexander McQueen. Mi ha insegnato moltissimo e gli sarò eternamente grata. Guardo con ottimismo al mio futuro e porterò sempre con me questi anni meravigliosi.”
Sarah Burton, sarò eternamente grata a Lee
Fragilità e forza: una costante nelle creazioni di Sarah Burton. Il suo insegnante ha un nome e un cognome che rispondono ad Alexander McQueen, grande creativo dall’estetica scultorea. Sarah entra nel team del marchio esattamente 26 anni fa ma è nel 2010 che prende in mano la direzione creativa del brand, rimasto orfano del suo fondatore l’11 febbraio del 2010, giorno in cui annuncia la sua morte con una candela accesa e un unico messaggio d’addio sul retro del libro The descent of Man: “Prendetevi cura dei miei cani. Scusatemi. Vi amo, Lee. P.s. Voglio un funerale religioso.“
Nel maggio dello stesso anno, Burton (con una laurea alla Central Saint Martins College) sarà chiamata a portare avanti il progetto di Lee, dopo essere stata il suo braccio destro dal 1996.
La sua prima collezione ispirata alla natura, presentata a Parigi nel settembre del 2010, venne titolata “Pomp and Circumstance.” Le armature di Burton sono fragili e forti allo stesso tempo: selvagge, punk ed eleganti. Il futuro è nelle sue mani; un’avvenire, oggi, tutto da riscrivere. Alla stilista non rimane che essere grata agli insegnamenti dell’amico scomparso, per riconoscenza, per ricordare l’origine di tutto.
Kering, adesso, dovrà decidere il nome del suo successore.