Tra le supermodelle più amate degli anni Ottanta e Novanta, Tatiana aveva solo 56 anni. Anna Wintour, la definì “un incrocio tra Romy Schneider e Monica Vitti”
Aveva inchiodato al muro i tacchi a spillo indossati sulle passerelle di tutto il mondo da ormai tantissimo tempo: è morta la top model ma la stampa la celebra come se calcasse ancora le pedane più esclusive: è morta Tatjana Patitz, musa di Peter Lindberg.
Bellezza nordeuropea, occhi azzurri e chioma bionda: il suo fisico statuario le permise di posare sulla rivista, che un tempo, era definita l’olimpo della moda: Vogue America. Tatjana Patitz è stata una modella svedese, nata da padre tedesco e madre estone. Secondo Anna Wintour, “È sempre stata il simbolo europeo di cosa è chic“. Ha conquistato oltre 130 copertine internazionali; il suo esordio avvenne nel 1985 con Vogue UK.
Sfilò per Chanel e Karl Lagerfeld, Helmut Lang, Dolce & Gabbana, Valentino, Versace, Ralph Lauren, Donna Karan, Todd Oldham e Comme des Garçons.
Cominciò a posare all’età di 17 anni e, insieme a Cindy Crawford, Linda Evangelista, Christy Turlington e Naomi Campbell è stata simbolo di una bellezza e di una grazia irraggiungibile negli anni del boom della moda che vide l’emancipazione della donna (e della businesswoman) al centro delle collezioni. Assieme alle sue colleghe, inoltre, valicò il mondo della musica partecipando nel videoclip “Freedom! 90” di George Michael.
La più riservata delle modelle è stata spesso fotografata da Lindberg; il loro legame superò, infatti, la cessata attività da modella. Il fotografo di moda, infatti, era solito raggiungerla nel suo ranch californiano nel quale si era ritirata subito dopo aver abbandonato le scene.
Anna Wintour, il messaggio di cordoglio per la morte di Tatjana Patitz.
“Era molto meno appariscente delle sue coetanee – più misteriosa, più adulta, più irraggiungibile – e questo aveva il suo fascino“.