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AnnaLaura Cantone, l’illustratrice di Pipì, Pupù e Rosmarina si racconta

Illustrazione di AnnaLaura Cantone

Una grande passione, quella per il disegno, che l’ha portata sino al cinema; le sue illustrazioni, hanno fatto letteralmente il giro del mondo. Abbiamo raggiunto l’illustratrice italiana AnnaLaura Cantone che ci ha condotto nel suo “buffo” universo.

Classe ’77, piemontese doc e milanese d’adozione, AnnaLaura Cantone insegna Illustrazione per l’infanzia presso l’Istituto europeo di design a Milano, dove si è diplomata nel 1999.


Le fiabe da lei illustrate sono lette da milioni di bambini in tutto il mondo e tradotte in lingua inglese, francese e tedesca. I suoi disegni le hanno fatto ottenere diversi riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il Premio Andersen 2003, la selezione alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna 2002, 2004 e 2005, alla Biennale di Bratislava 2003, Books Sheffield Awards 2008, all’American society of illustration di New York e alla fiera Tibe di Taiwan e Taipei (2004).


Nel 2008 arriva un’importante collaborazione sul territorio italiano in collaborazione con Rai, Cometafilm e Pld per la realizzazione di Pipì, Pupù e Rosmarina, serie di 78 episodi animati trasmessi dalla stessa Rai.
Esattamente dieci anni dopo, nel 2018, AnnaLaura realizza il lungometraggio diretto dal regista Enzo D’Alò, con le voci di Giancarlo Giannini e Francesco Pannofino dal titolo “Pipí Pupú e Rosmarina e il mistero delle note rapite”, entrando nelle sale cinematografiche italiane, da Nord a Sud.

Collabora con il regista, animatore e sceneggiatore americano. Jim Capobianco come concept artist per la realizzazione di una serie animata su Leonardo Da Vinci e successivamente illustra alcune storie scritte Capobianco e pubblicate in Italia e all’estero.

Tra le sue grandi passioni, anche la produzione di sculture e quadri. A oggi, infatti, sono numerose le esposizioni per gallerie italiane e straniere e proprio il prossimo 13 Novembre 2024 si inaugurerà la sua mostra personale presso lo spazio Hus a Milano, in zona Brera.

Ritratto di AnnaLaura Cantone
Ritratto di AnnaLaura Cantone

Laura, quando ha iniziato a interessarsi all’illustrazione d’infanzia?

Dunque diciamo che ho sempre avuto la passione del disegno. Ricordo che mio papà mi leggeva le favole di Anderson (tre libri interamente scritti e senza illustrazioni) e questa voglia di illustrarli mi è arrivata sin da subito.

Nei suoi lavori, cito “L’omino dei sogni” di Gianni Rodari, spesso i personaggi appaiono buffi: cosa la ispira particolarmente?

La peculiarità del mio lavoro è proprio quella di utilizzare forme anatomicamente non corrette e personaggi buffi perché, secondo me, la perfezione non esiste ed è molto più divertente fare personaggi un po’ strambi.

Le sue illustrazioni sono apparse in centinaia di fiabe, molte di queste tradotte in inglese, tedesco e francese: che impressione le fa essere “ammirata” da milioni di bambini in tutto il mondo?

Penso che sia il lavoro più bello del mondo anche perché, come dico spesso, è l’unica cosa che riesco a fare. Mi piace moltissimo incontrare i bambini che amano i miei personaggi anche se dicono spesso e volentieri che sono brutti: mi fanno ridere; questo mi riempie veramente di gioia. Alcuni miei libri sono stati tradotti anche in 12 lingue e spesso viaggio per lavoro, incontrando bambini in tutto il mondo.

L’illustratore conserva l’anima sognante di quando era un bambino?

Sì, infatti mio marito dice che sono ancora una bambina. Afferma che lui ha due bambine a casa: me e nostra figlia. Diciamo che non sono ancora cresciuta …

A quale dei suoi personaggi e particolarmente devota, legata?

Un’illustrazione esotica di AnnaLaura Cantone

Sicuramente Cappuccetto Rosso perché è stato il mio progetto di tesi e ho un po’ massacrato il mondo dell’illustrazione che c’era in quegli anni, ancora molto didascalico e molto lezioso. I miei personaggi, diciamolo, uscivano fuori dagli schemi.

Le va di raccontarci come lavora e quali strumenti usa?

Per me è molto più semplice usare fogli, penna e matita e come base di partenza faccio lo studio dei personaggi. Dopodiché creo uno story board (la sequenza delle pagine del libro) e dopo mi diverto con collage e colori. Mi piace molto utilizzare materiali di recupero e carte non pregiate; utilizzo spesso e volentieri le carte della frutta, dei cioccolatini; pezzi di manifesti che strappo in strada e tutto quello che mi diverte. Poi, proseguo con la post produzione in digitale e aggiungo qualche piccolo dettaglio.

Ha mai ricevuto “richieste particolari”? Le ha accettate?

Diciamo che in questo sono molto determinata e, tra virgolette, anarchica quando mi impongono troppe richieste preferisco non fare certi progetti quindi preferisco essere lasciata libera e decidere da me.

AnnaLaura Cantone impegnata a dipingere su ceramica

Cosa sogna di illustrare?

Il sogno si sta avvicinando si sta realizzando e sarà Alice nel paese delle meraviglie. Work in progress state connessi.

L’account Instagram dell’illustratrice

Stefania Carpentieri
Author: Stefania Carpentieri

Ho fondato Mirabilia Magazine per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.

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