Dal Texas a Milano, un mix davanti ai fornelli e un successo inaspettato in libreria e in televisione. Laurel Evans, fondatrice del celeberrimo food blog Un’americana in cucina, si racconta a Volgare Italiano
Quella di Laurel Evans è la storia avvincente di una donna che ha fatto della sua passione (la cucina) il suo lavoro. Viene dall’altra parte del mondo, dall’assolata terra del Texas ma Milano, la città che l’ha adottata, ha stimolato in lei la voglia di scrivere un capitolo importante della sua vita. In questa intervista ci racconta l’evoluzione del suo blog Un’americana in cucina.
Cresciuta nel ranch di famiglia, l’amore la porta sino in Italia, dove vive con il marito Emilio. Un’americana in cucina, il suo food blog, è seguitissimo. Laurel, con il suo profilo Instagram conta oltre 39 mila follower. La sua marcia in più? Il saper comunicare con estrema chiarezza ai suoi lettori e condividere le migliori ricette americane agli italiani, e viceversa. Tra le sue apparizione in TV, Menù di Benedetta, Mamma mia che settimana, Erba dei vicini e Street food Heroes. A settembre è uscito il suo quinto libro, Liguria: The Cookbook (Rizzoli) dove insegna, alla sua gente, i segreti della cucina ligure.
Laurel, un’americana in cucina: ricordi la prima volta che ti sei messa in gioco davanti ai fornelli?
Ero piccolissima, mi ricordo che salivo su un sgabello per affiancare mia mamma e fare i chocolate chip cookies. Mi è sempre piaciuta la magia di trasformare ingredienti separati in un unico piatto nuovo e sorprendente.
Dal Texas (dove 18 anni parti per scoprire gli Stati Uniti in autostop) a Milano: come ci sei arrivata dall’altra parte del mondo?
L’altra parte del mondo è venuto a prendermi! Ho conosciuto un ragazzo italiano negli Stati Uniti e dopo esserci frequentati per un paio di anni sono arrivata in Italia con lui. Oggi è mio marito.
Non sarà stato molto semplice adattarsi al ritmo milanese dopo aver vissuto per buona parte della tua vita in un ranch.
Non è stato semplice ma la vita da città mi ha sempre affascinata, anche da piccola. Poi, rispetto alle grandi città americane, Milano è molto vivibile, non è cosi frenetica.
Dopo aver pubblicato quattro libri in Italia sulla cucina americana, a settembre è uscito il tuo primo libro in lingua inglese, sulla cucina ligure. Come mai questo cambio di marcia?
È sempre stato un mio sogno nel cassetto, raccontare la cucina regionale italiana agli americani; ma forse non mi ero mai sentita all’altezza. Mi sentivo più al mio agio raccontare la cucina americana agli italiani, dove era comunque poco conosciuta e c’era tutto da costruire. Il mercato americano è già molto saturo di libri e personaggi che raccontano la cucina italiana. Ma ho visto che comunque la cucina ligure, una regione che frequento e che amo molto, era poco rappresentata, nonostante sia, secondo me, una delle cucine regionali più affascinanti e buone in assoluto. Quindi ho scritto Liguria, The Cookbook (Rizzoli) con le foto di mio marito, Emilio Scoti, che è ligure doc. Sono molto felice dei risultati.
Multitasking e stakanovista: sei autrice di cinque libri, docente di cucina, blogger e volto televisivo, come fai a conciliare tutte queste attività?
…e sono anche mamma! Sarei bugiarda nel dire che ho capito bene come fare a conciliare tutte queste attività. Faccio del mio meglio per concentrarmi in quello che sto facendo al momento, e di ritagliarmi dei blocchi di tempo a dedicarmi a progetti diverse. Cerco anche di riconoscere i miei limiti e di saper dire di “no” quando le cose cominciano a essere troppe.
Per conoscerti meglio, qual è la ricetta che più ti rappresenta?
Ho tante anime, tanti interessi e tanti umori diversi.. E per ognuno c’è la ricetta adatta. C’è la giornata che mi rappresenta meglio con i macaroni and cheese… o quella sera dove mi rispecchio di più in un risotto alla milanese. Farei fatica a dire solo un piatto.
Descriviti in tre aggettivi.
Sincera, pragmatica, positiva
Laurel e il futuro: cosa bolle in pentola?
Altri libri, sia in inglese sia in italiano; progetti video e televisivi e nuove collaborazioni aziendali.
Tutte le immagini che corredano l’intervista sono state scattate dal fotografo Emilio Scoti.
Puoi seguire Laurel sul blog www.unamericanaincucina.com