Giovane e talentuoso, il nome di Rotella rimbalza sui quotidiani nazionali grazie a Dolce & Gabbana e Antonio Quarta
I carretti siciliani sono protagonisti, in questa stagione invernale, grazie all’evento benefico di Dolce & Gabbana. La griffe italiana ha supportato la ricerca scientifica di Humanitas attraverso un’asta che ha visto, vittorioso, l’imprenditore salentino Antonio Quarta: il re del caffè giallorosso che si è aggiudicato la moka disegnata a mano dall’artista Damiano Rotella, per 10.000 euro.
Sicilianità al gusto intenso di un espresso tracannato d’un fiato, al mattino. Milioni di italiani, ogni giorno, iniziano così la propria giornata: un rituale dal lontano 1570 quando, da Venezia, le navi commerciali caricavano in porto questi chicchi dall’odore inebriante.
Damiano Rotella, l’artista dei carretti siciliani per Dolce & Gabbana
Damiano, nella biografia del suo sito non lascia fraintendimenti ai lettori: è una capatosta al quale piace scherzare tanto sul suo mestiere di pittore. “Io mi occupo di carretti siciliani: li decoro, li dipingo, li restauro, gli canto la ninna nanna prima di andare a dormire. il mio mondo sono i colori“, scrive.
Quel lavoro è tanto affascinante, tanto faticoso. Non si impara certo in una settimana. E forse, diciamocela sottovoce, non è nemmeno tanto apprezzato dagli estimatori d’arte, più impegnati a inseguire le performances della Abramović piuttosto che comprendere il valore dei mestieranti siciliani che con i loro carretti hanno dato seguito a una tradizione artistica senza eguali, che il mondo ci riconosce.
Il racconto che Rotella fa della sua fatica è alquanto folkloristica ma è chiarissima. La tradizione dei carretti siciliani arriva dal lontano Ottocento, secolo fiorente per le botteghe di paese, che popolavano i viottoli. Soprattutto nel Sud Italia, dove l’analfabetismo era una Questione Meridionale. Mentre al Nord si registrava il 57% degli analfabeti, nel Mezzogiorno erano il 91% della popolazione: un divario davvero molto importante. D’altro canto, le famiglie numerose, che vivevano soprattutto di pastorizia e agricoltura, obbligavano la prole a lavorare sin da piccoli. Insomma, appena avrebbero avuto capacità motorie per intraprendere la carriera nei campi. Perciò, lavorare in bottega era quasi un privilegio. Damiano racconta di essere stato garzone della bottega di Domenico Di Mauro finché, a 21 anni non apre il suo laboratorio in un piccolo paese in provincia di Catania per poi trasferire la sede nel centro storico di Ragusa (Ragusa Ibla).
La Moka di Dolce&Gabbana per Humanitas
Il grande successo della moka Bialetti per Dolce& Gabbana si traduce in un’altra iniziativa (nell’ambito del progetto #DGFATTOINCASA) che ha visto protagonisti Domenico Dolce, Stefano Gabbana, Damiano Rotella, Antonio Quarta, Bialetti e Humanitas. L’artista siciliano è stato chiamato a disegnare la moka che è stata battuta all’asta per 10.000 euro e aggiudicata dall’imprenditore salentino Antonio Quarta. Il tono intenso e passionale del rosso lascia spazio a un’iconografia datata, iconica. Bialetti fornisce tutto il suo heritage prestando, la sua celebre moka, a una iniziativa benefica.