“Terre Magre”: dal Friuli Venezia Giulia, i grandi vini dalle caratteristiche uniche
Il Friuli Venezia Giulia è da sempre terra di confine. Terra di castelli, di eleganti ville veneti e borghi che ben si integrano in un paesaggio ricco di frutteti e di grandi vigneti. Ne è l’esempio il Terre Magre di Piera 1899.
Il letto ciottoloso del Tagliamento e le sue ampie ramificazioni rompono il susseguirsi di coltivazioni e di vigne, dando vita all’unico territorio paludoso d’Italia, le Grave.
Con una superficie di oltre 7500 ettari, la Doc Friuli Grave si allunga dai monti fino alle spiagge di Grado, fra le province di Udine e Pordenone. Il Friuli Grave è terroir di grandi vini con caratteristiche uniche!
In questo territorio nascono vini con due peculiari caratteristiche: uno spiccato profilo aromatico, dovuto allo scambio termico a alla composizione del terreno, di per sé povero, e una sapidità fine ed elegante, molto accentuata, che si riscontra per analogia nelle uve da terreni vulcanici.
Terre Magre, tra i miglior vini del Friuli Venezia Giulia
Dalla selezione dei vigneti più vocati alla sensibilità verso il terroir delle Grave, la linea Terre Magre di Piera 1899, azienda storica guidata da Piera Martellozzo, grande donna del vino, che unisce alla tradizione friulana l’intuizione della modernità, nella tecnica e nello stile, in una gamma ampia e rappresentativa.
Con oltre un secolo di storia alle spalle, Piera ha raccolto il sapere di oltre tre generazioni e lo ha trasformato in una nuova avventura, seguendo il richiamo del Friuli Grave e compiendolo nelle sue Terre Magre.
Piera 1899: i vini rossi del Friuli Venezia Giulia
Di Terre Magre, due grandi rossi. Refosco e Merlot Friuli DOC TERRE MAGRE 2020.
Uva autoctona friulana, Refosco dal Peduncolo Rosso è una varietà resistente che predilige i terreni sabbiosi, dove raggiunge una buona gradazione naturale. Vendemmiati a fine settembre, i grappoli subiscono una macerazione che si protrae per 20-25 giorni, con frequenti follature e rimontaggi. Dopo la fermentazione alcolica viene indotta quella malolattica, con successivo affinamento sulle fecce nobili in botte grande di media tostatura fino a primavera. L’annata 2020 porta con sé un 15% della vendemmia precedente che le conferisce una maggiore pienezza. Di un rosso rubino vivace con riflessi violacei, il refosco si apre con le note tipiche di lampone e mirtillo che si susseguono a sfumature erbacee di felce e muschio, integrate a note speziate. Di buona acidità e struttura, grazie alla morbidezza dei suoi tannini risulta vellutato e armonico; con sentori di marmellata e cuoio nel finale di lunga persistenza.
Originario di Bordeaux, dove era apprezzato già nel Settecento, il Merlot è tradizionalmente molto diffuso anche nel Nord – Est Italia. Coltivato nelle zone più assolate e sui terreni sassosi particolarmente ricchi di minerali delle Grave, il Merlot Terre Magre ha un ampio profilo aromatico che enfatizza il varietale, lasciando in secondo piano le note sviluppate con l’affinamento.
Vini: dalla fermentazione all’imbottigliamento
L’uva viene raccolta in cassette alla piena maturazione fenolica; il 20% è lasciato in appassimento in ambiente condizionato per quasi due mesi; la restante parte viene diraspata, pigiata e lasciata fermentare e macerare in tini di acciaio per 15 giorni con follature giornaliere. Seguono svinatura e successiva fermentazione malolattica. In gennaio il vino viene unito a quello ottenuto dall’appassimento e lasciato maturare fino a primavera. Di un intenso rosso rubino con riflessi violacei, offre uno spettro olfattivo di frutti di bosco, ciliegie e prugne. Denso e morbido, permane a lungo con note di confettura, prugne appassite e ciliegia.