L’artista aveva 87 anni. Era la musa ispiratrice del padre Pablo Picasso
Il 20 dicembre scorso si è spenta, all’età di 87 anni, Maya Ruiz-Picasso, la figlia segreta (ma non troppo) dell’artista spagnolo Pablo Picasso, nata in seguito a una relazione clandestina con la modella francese Marie-Thérèse Walter, incontrata alle Galeries Lafayette e morta suicida all’età di 68 anni. Nota per la sua attività di fotografa, spesso è stata ritratta dal padre nei suoi innumerevoli dipinti cubisti.
Nata nel 1935, María de la Concepción Picasso è la custode dell’attività artistica di Picasso e soggetto di alcuni dei dipinti più celebrati dalla critica tra cui Maya à la poupée (1938) e Maya au costume de marin (1938).
Cresciuta con il dividere l’affetto del genitore con i fratellastri Paloma, Paolo e Claude, nel 1960 contrae matrimonio con un soldato della marina militare, Pierre Widmaier. Dalla loro relazione nacquero tre figli: Olivier, Richard e Diana Widmaier Picasso
Solo di recente è stato trasmesso “Maya dans l’oeil de Pablo”: il docu-film diretto dal regista François Lévy-Kuentz, che svela il legame tra padre e figlia. Un rapporto intimo e comprensibilmente forte.
Un tratto della loro quotidianità è svelato anche nel libro Picasso e Maya: “Eravamo a tavola, improvvisamente voleva immortalare un’espressione, un atteggiamento. ‘Non muoverti!’, mi diceva, affannato, mentre cercava carta, matite, lavagna, un quaderno…“, scrisse.
Le donazioni di Maya Ruiz-Picasso
Nel 1977, il corpo della madre fu ritrovato senza vita. Nel ’79, due anni dopo il grave lutto che l’aveva colpita, fece la sua prima grande donazione allo Stato francese per pagare gli oneri delle tasse di successione. Maya donò 203 quadri, 158 sculture e oltre 3mila disegni, manoscritti e altri oggetti. La sua ultima apparizione risale nell’ottobre del 2021 quando presenziò al Museo Picasso di Parigi, assieme ai figli Olivier e Diana, donando sei opere, un’opera etnografica, una statua e un album di schizzi appartenuti al padre.