Il Rinascimento: la Guerra Fredda della Bellezza, dominata da due donne …
Cito la Treccani e vi prego di non scappare: “Il Rinascimento è il periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia […] intorno alla metà del XIV° secolo […] caratterizzato dal rifiorire delle lettere e delle arti, della scienza e in genere della cultura e della vita civile e da una concezione filosofica ed etica più immanente”.
Per quel che mi riguarda la definizione più originale la pronunciò alcuni anni fa una giovane guida turistica a Palazzo Gonzaga Guerrieri (Volta Mantovana).
Gli albori della Guerra Fredda della Bellezza
Disse testualmente: “Il Rinascimento italiano fu la Guerra Fredda della Bellezza”.
Ho ripensato spesso a questa definizione e più passa il tempo più mi convinco di quanto sia azzeccata. Seguitemi sulla macchina del tempo e torniamo ad una data cruciale per la storia italiana: il 1454. A Lodi, nell’aprile di quell’anno, il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia misero fine a una guerra che durava dall’inizio del Quattrocento. La pace, ratificata da tutti gli Stati italiani, assicurò un equilibrio destinato a durare quarant’anni, favorendo così la fioritura del Rinascimento. Garanti della stabilità politica furono Ludovico Sforza detto il Moro, Duca di Milano, e Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico, Signore di Firenze.
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Siamo italiani: fatta la pace si deve trovare un altro modo per farsi la guerra.
Stretti nei limiti dei trattati i ducati, i marchesati e le signorie cercarono una maniera nuova per primeggiare. Deposte le picche e le alabarde come placare le ambizioni? Da Milano a Napoli i signori della penisola escogitarono un modo che non conosceva precedenti nella storia: darsi battaglia con le armi della bellezza.
![La bellezza. Un disegno di Piero della Francesca](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Piero-della-Francesca-Citta-Ideale-Galleria-Nazionale-delle-Marche-Urbino.jpg)
Chi erano questi signori è presto detto. Se Milano era governata dagli Sforza e Firenze era dominata dai Medici, a Ferrara brillavano gli Este, a Mantova rifulgevano i Gonzaga e la stella dei Montefeltro scintillava a Urbino. Ovviamente i papi dominavano Roma, gli Aragona reggevano le sorti di Napoli, mentre Venezia era una repubblica governata da duecento famiglie patrizie.
![Lorenzo de' medici](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Lorenzo-de-Medici-detto-Il-Magnifico.jpg)
![Ludovico II Gonzaga, Marchese di Mantova](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Ludovico-II-Gonzaga-Marchese-di-Mantova.jpg)
![Ludovico il Moro](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Ludovico_il_Moro_1-788x1024.jpg)
La gara della bellezza
I venti della ritrovata serenità soffiarono da una corte all’altra, spalancando le finestre ad un nuovo stile di vita. Non più costretti nei castelli o nei palazzi fortificati i signori degli Stati italiani si aprirono alle “delizie” di una vita raffinata immersi in un mondo progettato in base agli ideali classici greci e romani. Nelle campagne attorno alle capitali iniziarono a sorgere splendide residenze estive, concepite e decorate dai migliori artisti e circondate da spettacolari “giardini all’italiana”.
Este e Gonzaga portarono quest’arte ai massimi livelli, arrivando a edificare delle vere e proprie regge: la Delizia Estense di Belriguardo a Voghiera (Ferrara), di ben quaranta ettari, e la reggia gonzaghesca di Marmirolo, con le sue cento sale affrescate (della prima rimane una porzione consistente, anche se gli affreschi sono quasi del tutto persi; della seconda non rimane nulla, fu demolita da austriaci e francesi nella seconda metà del Settecento).
![La guerra fredda della bellezza. Ricostruzione della Delizia di Belriguardo](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Ricostruzione-della-Delizia-di-Belriguardo.jpg)
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Le corti in breve raggiunsero una magnificenza mai vista prima. L’eleganza e la preziosità delle vesti, la sontuosità dei ricevimenti e i modi raffinati dei cortigiani divennero strumento politico per rimarcare il prestigio, il potere e la ricchezza dei signori italiani.
Nel Cinquecento Baldassare Castiglione descrisse gli usi e i costumi alla corte di Urbino nel trattato “Il Cortegiano”: il Re di Francia Francesco I ne rimase così impressionato da farlo tradurre subito in francese, consegnandone una copia a ciascun membro della sua corte.
![La guerra fredda della bellezza](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Niccolo-Machiavelli-Il-Principe-1513.jpg)
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La guerra artistica dei Signori
In parallelo iniziò una gara per garantirsi la presenza e l’operato dei migliori artisti e intellettuali del tempo. Una lotta senza esclusione di colpi, portata avanti con le “armi” più straordinarie concepite dall’uomo: architettura, scultura, pittura, letteratura e poesia.
Una generazione di artisti e letterati ‘moderni’ incrociò i propri destini al bisogno di autocelebrazione di queste casate dove l’amore per la bellezza e la raffinatezza avevano già messo radici, in attesa di nuova linfa per germogliare.
Troppo lungo l’elenco dei maestri e delle opere. Artisti universali passavano con perizia eccelsa da un arte all’altra, e con grande disinvoltura da una corte all’altra: ammirati, ricercati e contesi quanto lo sono oggi star del cinema e influencer (prova evidente che non sempre il futuro è sinonimo di evoluzione).
![Carlo Crivelli - Madonna della Candeletta 1492](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Carlo-Crivelli-Madonna-della-Candeletta-1492.jpg)
![Cosmè Tura - Calliope - National Gallery di Londra- la guerra fredda della bellezza](https://i1.wp.com/volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Cosme-Tura-Calliope-National-Gallery-di-Londra.jpg?fit=800%2C1307&ssl=1)
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![La guerra fredda della bellezza - Mantegna](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Andrea-Mantegna-Oculo-sul-soffitto-della-Camera-Picta.jpg)
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![Salone nella Villa Medicea di Poggio a Caiano](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Salone-nella-Villa-Medicea-di-Poggio-a-Caiano.jpg)
![La guerra fredda della bellezza - Leon Battista Alberti - Facciata di Santa Maria Novella - Firenze](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Leon-Battista-Alberti-Facciata-di-Santa-Maria-Novella-Firenze.jpg)
![](https://i2.wp.com/volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/David-di-Donatello-c.1440.jpg?fit=800%2C1200&ssl=1)
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![La guerra fredda della bellezza - Michelangelo](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Michelangelo-La-Pieta-1497-199.jpg)
I protagonisti del Rinascimento Italiano che contribuirono alla Guerra Fredda della Bellezza
Come sarebbe l’architettura senza Filippo Brunelleschi, Leon Battista Alberti e Donato Bramante? O la pittura e la prospettiva senza Andrea Mantegna, Melozzo da Forlì e Piero della Francesca? E che dire della pittura quasi ‘metafisica’ di Carlo Crivelli e Cosmè Tura, o del raffinato edonismo del Pinturicchio? Possiamo parlare di scultura senza citare Donatello e Michelangelo? E dove collocare il genio universale di Leonardo da Vinci?
Artisti in perenne movimento da una corte all’altra, dove si incontravano, si confrontavano e, non troppo sottilmente, si scontravano, cercando di appagare le richieste del signore di turno o proponendo progetti al limite dell’irrealizzabile (uno per tutti Messer Leonardo da Vinci).
Questa “epoca aurea” aprì le porte al mecenatismo, che troverà la sua massima espressione nel collezionismo. Nasce così lo “Studiolo”, sede di straordinarie raccolte d’arte e oggetti rari, dipinti, vasi, gemme, sculture e monete antiche. Gli stessi ambienti divennero veri e propri “scrigni” d’arte, trionfi di ebanisteria come lo Studiolo di Federico da Montefeltro, nel Palazzo Ducale di Urbino.
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![la guerra fredda della bellezza - Studiolo di Federico da Montefeltro](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Studiolo-di-Federico-da-Montefeltro-parete-centrale.jpg)
![Registro superiore dello studiolo di Federico da Montefeltro](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/06/Studiolo-di-Federico-da-Montefeltro-registro-superiore.jpg)
La concorrenza – scontro tra gli artisti
La “guerra fredda della bellezza” fu anche uno scontro subdolo (in pratica all’italiana), con ambasciatori utilizzati per spiare le fastosità altrui, artisti messi in competizione, lotte all’ultimo sangue per accaparrarsi i migliori cuochi e realizzare i banchetti più sontuosi, scontri epici per gli abiti più belli, le acconciature più audaci, i profumi e le essenze più raffinate.
Nel frattempo i palazzi ducali sparsi nella penisola abbagliavano i visitatori stranieri con sale affrescate ricche di opere d’arte, marmi antichi, vasellami d’oro e d’argento, tutto esposto in percorsi studiati per destare meraviglia, quasi dei musei ante litteram.
Il concetto di bellezza moderna
Niccolò Machiavelli ritrasse tutto questo alla perfezione nel saggio “Il Principe”, esponendo il concetto della moderna “logica di stato”. Non per nulla oggi essere “machiavellico” è sinonimo di un’intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata dove “il fine giustifica i mezzi”.
La fine di questa “età aurea” iniziò nel 1494, quando il Re di Francia Carlo VIII varcò le Alpi per reclamare un lontano diritto ereditario sul Regno di Napoli. Per sbarrargli la strada fu creata una lega anti-francese (cui aderirono Venezia, Milano, il Papa, la Spagna, l’Inghilterra e gli Asburgo). Alla fine ne uscirono tutti sconfitti, ma fu solo l’inizio di una serie di guerre che durarono fino al 1559.
Per noi le conseguenze furono catastrofiche. Ora l’Europa intera sapeva, tramite i soldati francesi e tedeschi, che l’Italia era una terra incredibilmente ricca e facilmente conquistabile poiché divisa e difesa soltanto da mercenari.
In breve la penisola si trasformò in un campo di battaglia e perse la propria indipendenza. Negli stessi anni si assiste all’ascesa, allo splendore e alla rovina della più discussa e controversa famiglia del Rinascimento, i Borgia, e alla lotta di due potentissime primedonne: Isabella d’Este e Lucrezia Borgia. A loro spetta l’onore di portare ai massimi livelli la Guerra Fredda della Bellezza, ma lo vedremo nella seconda parte …