Un’opera in ricamo lunga 105 metri che si ispira a una celebre Sala di Roma oggi è ammirabile a Palazzo Versailles di Parigi fino al 29 settembre 2024
Moda e arte in Dior: la notizia non è nuova da quando Maria Grazia Chiuri è alla direzione creativa del marchio. Nel 2021, con la sua Haute Couture presentata nel Museo Rodin di Parigi, la stilista italiana, la prima donna a dirigere il marchio di moda francese in tutta la sua storia, chiama Eva Jospin per una collaborazione. L’artista francese, nota per realizzare paesaggi attraverso l’intaglio della carta, inizialmente è incaricata dalla maison per progettare una una grotta artificiale nei giardini di Versailles, distrutta nel XVII secolo.
“Chambre de soie”, un’opera d’arte ricamata
Chambre de soie è un arazzo dalle ampie proporzioni, realizzato con oltre 400 sfumature di filo di seta, juta e cotone dal laboratorio Chanakya e dalla Chanakya School of Craft di Mumbai, che collabora regolarmente con Dior per i dettagli in ricamo su abiti e accessori. Occupa una buona parte dell’Orangerie del Castello di Versailles, dove è possibile ammirarlo.
L’opera si ispira alla Sala dei Ricami di Palazzo Colonna di Roma e al romanzo di Virginia Woolf dal titolo “Una stanza tutta per sé”. Ricca di particolari, Eva Jospin ha riflettuto anche sulla vita di Maria Antonietta, immaginando la sfortunata regina, vogliosa di ritagliarsi uno spazio tutto per sé, ritirandosi in solitudine nei meandri di un castello forse troppo turbolento.
Al progetto iniziale sono stati aggiunti due pannelli di alt(r)a magnificenza.
Eva Jospin, il rapporto con la moda.
Non solo Dior. Eva Jospin ha realizzato l’installazione permanente dal titolo Microclima per il flagship store di Max Mara in Corso Vittorio Emanuele, Milano. Una serra in vetro con struttura di ferro accoglie un giardino d’inverno di fine Ottocento che muta con il variare delle stagioni. “La messa in scena di un paesaggio in cartone; un rilievo raffigurante elementi vegetali su un sostrato minerale; un panorama di enigmatiche rocce verticali che evocano un ambiente fisico e immaginario di cactus esotici, maestosi alberi tropicali; stalagmiti di grotte e fossili di radici“, si legge su Collezioni Maramotti.