Dopo l’addio di Pierpaolo Piccioli da Valentino, voci sempre più insistenti vorrebbero l’ex Gucci alla guida del marchio di Mayhoola for Investments Spc e Kering. Ma già qualcuno storce il naso
Un secco “No Comment” dal team del diretto interessato, un addio (prima) che lascia increduli i fans di Pierpaolo in Valentino. Nella moda non è richiesto il sentiment: se Piccioli non vende più è giusto che i vertici prendano una netta decisione e decidano di tagliare con il passato (un quarto di secolo che pesa, ça va sans dire). Alessandro Michele potrebbe essere il futuro del marchio. Certezza non vi è alcuna ma è sicuro che il nome del successore di Pierpaolo è già sulla scrivania di Jacopo Venturini, CEO del brand.
Pierpaolo Piccioli lascia la direzione creativa di Valentino lo scorso 22 marzo 2024. Il suo addio non viene accompagnato da una motivazione ma da una serie di riconoscenze da ambo le parti.
La comunicazione di Pierpaolo Piccioli dopo l’addio a Valentino.
“Non tutte le storie hanno un inizio ed una fine, alcune vivono una specie di eterno presente che brilla di una luce intensa, così forte da non lasciare ombre. Sono stato in questa azienda per 25 anni, e per 25 anni sono esistito ed ho vissuto insieme alle persone che con me hanno intessuto le trame di queste storia bella che è mia e nostra – ha scritto Piccioli nella nota congiunta con l’azienda – . Tutto è esistito ed esiste grazie alle persone che ho conosciuto, con cui ho lavorato, con cui ho condiviso sogni e creato bellezza, con cui ho costruito qualcosa che appartiene a tutti, e che resta immutabile e tangibile.
Questo patrimonio d’amore, di sogni, di bellezza e di umanità, lo porto con me, oggi e per sempre. Questa è la bellezza che abbiamo creato, è vita, speranza, opportunità e gratitudine, è la mia gente, il mio cuore, è l’amore che ti regala tutte le possibilità del mondo, soprattutto quelle che da solo non potresti immaginare. Grazie a ogni singola persona che ha reso possibile in un modo o nell’altro tutto questo, è stato un privilegio e un onore condividere il mio percorso, e i miei sogni, con voi. E grazie al Sig. Valentino e a Giancarlo Giammetti che mi hanno consegnato i loro“.
Quello della moda è un raro caso di divorzio consensuale. Nelle ore successive alla diramazione del comunicato stampa, in rete circola la voce di una presunta assunzione in Chanel che nemmeno Virginie Viard ne era a conoscenza. Dopo settantadue ore, oltreoceano lanciano una bomba: Alessandro Michele in Valentino, reduce di un altro divorzio milionario da Gucci, che ha lasciato per disaccordi con i vertici nelle mani di Sabato De Sarno.
Fino a qualche tempo fa, Michele era definito il genio della moda Made in Italy; oggi, sembra che il suo vintage flair non sia più così fatato; ciò che lui aveva cambiato (il sistema, secondo alcuni) oggi pare voglia rinnegarlo.
Probabile che Piccioli, a sua colpa, non funzionasse più come nella prima era del post Chiuri. Se non vendi, non funzioni. Le regole sono semplici e ferree. Oltre il glamour c’è di più: gli utili.
Se le voci fossero confermate nei prossimi giorni, non dimenticate questo: Alessandro Michele ha dato il via al gender fluid, ha ricreato uno spettacolo nello spettacolo; ha riportato a fama internazionale un marchio che, sotto la direzione di Frida Giannini, ha chiuso il trimestre con vendite in aumento marginale e sotto le stime, con il passo di crescita più basso dal terzo trimestre 2009.