Un’architettura brutalista accoglie la vita, in una città dove le rovine diventano un polo attrattivo.
Mazatlán, definita “La Perla del Pacifico”, è una città messicana che negli anni ’50 del Novecento ha attratto molte star hollywoodiane. Dimenticata per oltre mezzo secolo, oggi si torna a parlare di lei grazie a Il Gran Acuario, nato da un’idea dell’imprenditore singalese Ernesto Coppel e progettato da Tatiana Bilbao Estudio.
Riqualificare una città, per anni meta favorita dal jet set internazionale, non è certamente uno sforzo da nulla. È una sfida che mette al centro l’amore per la propria terra d’origine. Questa è l’opera di Ernest Coppel. Mazatlán, che si affaccia sul Golfo della California, è attraente per chi desidera avvistare balene e fare snorkeling ma possiede un centro storico che è un fiore dall’occhiello, con le sue case coloniali e la sua celeberrima via Ángel Flores: una serie di case colorate, diventate un’altra attrazione per i turisti che desiderano una foto colorata nel centro storico di Mazatlán. E ancora, Plazuela Machado, il Teatro Angela Peralta e la spettacolare cattedrale con due torri.
Ricostruire. Qui, entra in gioco il nuovo grande acquario della città, uno dei progetti più attesi di nuova architettura in America Latina. Progettato dallo studio di Tatiana Bilbao, l’edificio sfida le aspettative, rifiutandosi di apparire discreto. La nuova sede dell’acquario di Mazatlán è invece una monumentale struttura razionalista, interamente realizzata in cemento rosato, che ricorda una duna di sabbia.
Gran Acuario de Mazatlán, la sfida di Tatiana Bilbao Studio
Il cemento come elemento distintivo dell’arte Brutalista. Questo materiale, ad alta performance, è altamente utilizzato nelle aree con clima tropicale: sfida il tempo.
Bilbao Studio era già stato incaricato di rinvigorire il Parque Central della città, a lungo trascurato e fortemente inquinato, una lunga distesa verde che corre parallela alla costa. Poi, nel 2017, il suo ufficio ha ottenuto la commissione per l’acquario, situato su un terreno di 6 acri all’estremità meridionale del parco. Il progetto da 100 milioni di dollari è stato finanziato congiuntamente da Coppel e dallo Stato, con il terreno pubblico affittato all’acquario gestito privatamente.
Un bunker di vita. Il gioco delle lastre verticali sfalsate di cemento dona movimento all’intera struttura che mostra un’estetica moderna e accattivante. L’edificio appare come un sistema a griglia le cui pareti intersecanti formano una serie di camere rotonde e rettangolari. Il color malva del cemento mitiga la rigorosa rettilineità della struttura. Circa 34 metri di scala a chiocciola conducono nell’acquario di Mazatlán, con piante tropicali che alleggeriscono l’impianto architettonico. La piazza circolare prosegue in un vestibolo con una scala a chiocciola che si sviluppa sotto un oculo aperto. È qui che inizia l’acquario vero e proprio.
La passeggiata ideata dallo studio Bilbao è evocativa, con spazi che passano senza sforzo dall’interno all’esterno. Anche le stanze “interne” sono infatti solo semi-chiuse, prive di porte o finestre, ciò determina un intero spazio che sembra una struttura a cielo aperto. Ve ne sono 19, di stanze, progettate in collaborazione con l’organizzazione ambientalista Ocean Wise con sede a Vancouver. La luce artificiale è stata ricreata per rilevare in modo attraente e intelligenti i fondali marini e i suoi abitanti.
L’intera struttura presenta rientranze, angoli, gradini, panchine, terrazze e pozzi di luce a forma di cenote (pozzi d’acqua naturale dove è possibile fare il bagno) scavati nello spesso cemento per cullare un bacino di mangrovie o tartarughe. Sul progetto, Bilbao afferma: “Doveva essere un edificio robusto, per far capire che è lì da sempre e che durerà per un lungo periodo di tempo. Il nostro obiettivo principale era quello di creare un edificio che fluisca apertamente tra interno ed esterno e favorisca un rapporto naturale con l’ambiente […] Non l’abbiamo progettato attorno a un programma, ma come un insieme di muri che aprono e racchiudono spazi diversi, senza riguardo a specifiche predeterminate diverse dalla necessità di creare un’esperienza”.
L’acquario di Mazatlán
Due sale accolgono l’acquario: lo scenario è in penombra. La prima grande stanza ospita vasche cilindriche che si ergono dal pavimento al soffitto accolgono la colorata vita dei coralli. Segue il fulcro dell’edificio, una sala con facciata di un gigantesco serbatoio d’acqua pieno di squali e altri abitanti dell’oceano. Un terzo piano è riservato alla ricerca, ai biologi e al personale veterinario.
Afferma il direttore esecutivo dell’acquario, Rafael Lizárraga: “La nostra ragione di esistere è la conservazione della vita marina. Siamo sia un’attrazione turistica sia una struttura educativa, con la missione speciale di sostenere le specie a rischio”.