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Abito collezione primavera/estate 2024 di Sartoria Toscana

Sartoria Toscana, intervista alla fondatrice Margherita Batelli

L’italianità in un progetto accondiscendete al bello. Questa è la storia di un’imprenditrice che ha saputo dar vita a un brand sartoriale, nostalgico come lo stile d’altri tempi.

In un mondo che corre senza limiti, c’è chi tira il freno a mano senza remore. Riflette sul futuro, cambia percorso; sceglie di seguire le orme del passato: quelle sicure lasciate dall’incedere di un gentiluomo. È il caso di Margherita Batelli che, ispirandosi a suo nonno, ha creato un marchio che riflette i capi saldi del Made in Italy: la sartoria e l’italianità, ovvero, Sartoria Toscana. Il tono naturale del bianco è sinonimo di estrema eleganza, stessa classe che è riservata ai colori più accesi. La cura nei dettagli è la chiave del successo; in Sartoria Toscana, anche i bottoni sono realizzati a mano da esperti artigiani; e se la Val D’Orcia è un approdo sicuro, per Margherita ogni forma d’arte diventa strumento per liberare la propria creatività come gli appuntamenti con Storie Toscane.

Ritratto di Margherita Batelli
La fondatrice Margherita Batelli in total look Sartoria Toscana

Margherita, lei ha ereditato la passione per la moda dalla sua famiglia: chi può definire suo mentore?
Indubbiamente mio nonno materno Antonio, maestro d’eleganza e buon gusto. Sempre vestito impeccabilmente e di bianco. Ecco perché, per me, è diventato il colore più elegante in assoluto. Indossava abiti sartoriali anche per andare a fare la spesa. Spesso, a me e a mia sorella gemella Alice ci rimproverava se uscivamo di casa con la tuta.
Il bianco assoluto di Sartoria Toscana è il ricordo di lui e tutti i bianchi che verranno saranno scoperta ma anche rifugio, somma e sintesi, nido e divisa per viaggiare leggera.

Abito della collezione SS24 in seta rossa con incrocio sul collo e schiena scoperta

La Val D’Orcia è il suo head quarter dopo essersi laureata in Lettere e Filosofia e aver conseguito un master all’Istituto Marangoni: cosa le ha insegnato questo percorso di studi? Ha inciso sulla sua attività?
La passione per la moda e la bellezza è sempre stata una costante nella mia vita ed è per questo motivo che ho deciso di intraprendere gli studi in Lettere con una specializzazione in Moda e Costume, che ho poi arricchito con un Master in Fashion & Luxury Brand Management presso Istituto Marangoni. Questo percorso accademico mi ha permesso di mettere a fuoco la mia visione creativa ed evolvermi personalmente e professionalmente.

Uno scorcio della Val d’Orcia
Illustrazione del mese di aprile

Perché ha fondato Sartoria Toscana? Qual è il suo heritage?
Ho fondato Sartoria Toscana per raccontare la mia terra, la Val d’Orcia, la sua semplicità e raffinata eleganza. Le domeniche di festa, i giardini maestosi in cui perdersi e le architetture di austera percezione e bellezza. L’ho fatto attraverso un guardaroba che non ha tempo, di poche cose perfette, di quello che serve per essere ben vestita. Mi piace affermare che Sartoria Toscana sia come un laboratorio di bellezza che racconta questo stile di vita specifico alle donne di tutto il mondo con l’obiettivo di preservare e condividere il savoir-faire artigianale, l’eccellenza sartoriale e la cultura di questo territorio. Ho sempre desiderato dare vita ad un brand tutto mio, e dopo anni di studio e ricerca, a Maggio 2023 ho partorito la mia prima creatura.

Si può affermare che Sartoria Toscana è un marchio di moda sostenibile?
Sartoria Toscana è legata a un tempo che non ha fretta, e solo per questo, credo che oggi si possa definire come azienda sostenibile. I capi sono pensati per accogliere e abbracciare diversi corpi e sono disponibili su ordinazione e realizzati apposta per chi acquista: il nostro scopo è quello di creare il meno spreco di materie ed energia; inoltre sono realizzati con attenzione sartoriale ed estrema cura del dettaglio, in collaborazione con eccellenze produttive del territorio, lungo una filiera cortissima che permette di tenere sotto controllo la qualità.

Il sigillo è realizzato artigianalmente dai maestri artigiani

Il marchio ha appena spento una candelina: quali sono gli obiettivi futuri?
È stato un primo anno incredibile. Un anno di duro lavoro, amore, passione e traguardi, come i tanti articoli usciti su di noi, gli eventi realizzati in tutta Italia (almeno 10) e le prime vendite all’estero. Tra gli obiettivi per i prossimi anni, vi è sicuramente l’apertura della prima boutique fisica.

Mi incuriosisce molto la sezione Storie Toscane, consultabile e leggibile sul sito: come nasce?
L’idea di partenza era quella di creare un blog con articoli, che poi ho trasformato in album di momenti, per rendere tutto più originale e coinvolgente possibile. Le donne e gli uomini che raccontiamo colgono l’essenza di quello che vogliamo essere: una linea continua che unisce tradizione e innovazione. Il senso di queste storie è mostrare il valore autentico di quei gesti che hanno significati più profondi di quanto appaia. Essere come qualità delle persone e delle loro scelte, che attraversano il tempo e uniscono generazioni. Corrediamo ogni storia mensile di un’illustrazione dedicata.

Stefania Carpentieri
Author: Stefania Carpentieri

Ho fondato Mirabilia Magazine per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.

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