Cos’è l’artigianato? Amare e creare con amore. L’intervista ad Alberto Cavalli
Dalla notte dei tempi la creatività è quella ‘favilla di genio’ che ha permesso all’uomo di ideare e realizzare i più svariati oggetti. All’inizio fu l’utilità, poi si aggiunse l’estetica che portò all’arte, il tutto generato da quel grande regista misterioso che è l’inventiva umana.
![Homo Faber](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Homo-Faber.jpg)
Nell’antichità arte e artigianato erano considerate un tutt’uno, poiché colui che creava utilizzava le proprie mani. Solo a partire dal Rinascimento iniziò una distinzione, quando apparvero grandi maestri come Michelangelo.
![Alberto Cavalli - Michelangelo. Creazione di Adamo](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Michelangelo-Creazione-di-Adamo.jpg)
Se un artista crea ‘arte’ senza secondi fini, un artigiano crea qualcosa che ha uno scopo, con un valore funzionale o decorativo. È un confine sottile e spesso l’uno sfuma nell’altro con fluidità. Maestri gli artisti e Mastri gli artigiani: una differenza legata più alla forma che alla sostanza.
Oggi tutto evolve con una rapidità mai vista prima. Anche le arti cambiano seguendo nuovi flussi creativi, mescolando realtà tangibili e virtuali. Ma i talenti artigianali, legati ad una manualità millenaria, come possono adattarsi a questi mutamenti?
La seconda edizione di Homo Faber
Alcune risposte le ha date la seconda edizione di Homo Faber, negli spazi della Fondazione Giorgio Cini a Venezia, nell’aprile di quest’anno. Cos’è Homo Faber è presto detto: un evento internazionale per promuovere i talenti artigianali, mettendo in mostra un’impressionante varietà di materiali, tecniche e abilità attraverso dimostrazioni dal vivo, esperienze coinvolgenti e vibranti esposizioni.
L’evento nasce dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship di Ginevra, la cui missione è valorizzare e preservare i mestieri d’arte, rinforzandone i legami con il mondo del design. Il nome Michelangelo non è una scelta casuale: il grande artista ha incarnato l’essenza della creatività e dell’artigianalità, portando entrambe a livelli di assoluta eccellenza.
![Alberto Cavalli - Homo Faber](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Homo-Faber-logo-2022.jpg)
![](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Panel-Tracing-Venice-artigiani-di-De-Castelli-concept-Zanellato-Bortotto.jpg)
![Alberto Cavalli - Stone Garden - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Stone-Garden-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
![](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Porcelain-Virtuosity-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
Amare e creare con amore.
Molto interessante la riflessione proposta dal Dottor Alberto Cavalli, direttore esecutivo della fondazione e curatore generale di Homo Faber: “Noi crediamo che, anche in questi tempi di cambiamenti senza precedenti, ci sarà sempre qualcosa che le mani dell’uomo possono fare meglio di qualsiasi macchina: amare e creare con amore. Homo Faber è un evento dedicato a tutti coloro che condividono questa visione”.
![Ritratto di Alberto Cavalli](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Alberto-Cavalli-Executive-Director_Laila-Pozzo%C2%A9Michelangelo-Foundation_1962945-1.jpg)
Alberto Cavalli nasce professionalmente in un mondo dove la creatività è di casa: l’alta moda. Laureato in Scienze Politiche Internazionali all’Università Cattolica del Sacro Cuore, nel 2001 inizia a lavorare presso l’ufficio stampa di Dolce & Gabbana, entrando in contatto con le grandi competenze artigianali che ruotano attorno alla Haute Couture. Ben presto matura la convinzione che “la comunicazione crea valore solo se collegata ad una missione precisa, sennò è sterile”.
L’incontro con il Cavalier del Lavoro, Franco Cologni
Nel 2007 il Cavalier del Lavoro Franco Cologni gli chiede di collaborare con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. È la svolta che rivoluziona la sua carriera. Oltre alle relazioni internazionali si dedica a progetti culturali legati alle maestrie artigianali. Crea tirocini per i giovani artigiani, pubblica libri e riviste, svolge attività scientifica e si dedica all’insegnamento. La passione per la ‘Bellezza’ gli scorre nelle vene: si rimane incantati ad ascoltarlo. Non c’è freddezza accademica nella sua voce, ma un ragionato calore che coinvolge mente e pensieri.
Uno dei suoi insegnamenti è che “il grande nemico dei maestri d’arte non è la globalizzazione ma l’ignoranza: per scegliere bisogna sapere, conoscere”.
Alberto insegna a non spaventarsi di fronte a questo ‘demone’ moderno chiamato globalizzazione. Dove molti vedono solo aspetti negativi – in primis una porta aperta verso beni di consumo standardizzati – lui coglie la possibilità di apertura verso competenze e idee nuove. Il pensiero e l’atto creativo sono processi che accomunano tutti gli artigiani del mondo, le differenze culturali sono il valore aggiunto.
![Giovanni Vincenzo Barbini - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Giovanni_-Vincenzo-Barbini-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
![Homo Faber Event 2022 - Exposition](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Homo-Faber-Event-2022-Exposition.jpg)
![Artisan from Van Cleef & Arpels - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Artisan-from-Van-Cleef-Arpels-Homo-Faber-Event-2022.jpeg)
“Ignorare questo fatto significa precludersi la conoscenza di nuove idee e metodi”. Una delle armi vincenti è la curiosità innata dell’uomo: osservare, capire e studiare le differenze, traendo il meglio per sé stessi e il proprio lavoro. E’ la chiave di volta per crescere sia professionalmente che umanamente.
![Predictive Dream and Loom - Katsuyo Aoki](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Predictive-Dream-and-Loom-Katsuyo-Aoki.jpg)
“Le maestrie richiedono una grande competenza verso il mondo contemporaneo”.
L’dea dell’artigiano legato ai ‘bei tempi che furono’ piace a tutti, trasmette il sapore di cose antiche, fatte con cura, passione e dedizione. Se alcuni decenni fa poteva bastare, oggi si rendono necessarie nuove competenze (si ritorna al ‘sapere e conoscere’).
Un artigiano crea con il fine ultimo di vendere ciò che ha realizzato. Questo richiede essere aggiornati sulle tecniche di comunicazione; sviluppare piani di promozione e marketing; accedere ai progetti locali o internazionali. In sostanza saper maneggiare gli strumenti che permettono di interagire con il mondo contemporaneo.
![Atelier Mestdagh - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Atelier-Mestdagh-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
![Piaget Limelight - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Piaget-Limelight-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
Il ruolo dei giovani artigiani
Una delle caratteristiche di spicco di Homo Faber è promuovere le competenze, per questo è stato creato il programma Young Ambassadors, che collega la Michelangelo Foundation e la Fondazione Giorgio Cini ad un network di scuole e università.
Inoltre giovani artigiani e designer sono stati selezionati dai curatori per partecipare con proprie creazioni, arricchendo l’esperienza dei visitatori grazie al loro talento.
“Diamo il nostro sostegno ai maestri d’arte che con le loro mani realizzano opere di grande pregio. Valorizziamo la loro perizia, le tradizioni che rappresentano e le loro passioni. Incoraggiamo e favoriamo le loro collaborazioni con le più celebri menti creative a livello internazionale, e al tempo stesso aiutiamo giovani artisti e designer di talento a esprimere il loro potenziale. In Europa e anche oltre, la nostra missione è condivisa da un crescente network di istituzioni che hanno la stessa visione e i medesimi ideali”.
![Homo Faber. Nadya Pak](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Nadya-Pak-homo-faber.jpg)
![Genealogies of Ornamen - Homo Faber 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Genealogies-of-Ornamen-Homo-Faber-2022.jpg)
![Alaia - Homo Faber Event 2022](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Alaia-Homo-Faber-Event-2022.jpg)
“Homo Faber è un affermazione gentile ma ferma dell’artigianato. I maestri d’arte che sosteniamo hanno una cosa in comune: ognuno di loro rappresenta l’eccellenza nei rispettivi campi”.
Ma come possiamo definire l’eccellenza? Alberto la racchiude in undici parametri: l’autenticità; la competenza, la maestria (un oggetto deve essere realizzato a regola d’arte); la creatività; l’innovazione; l’interpretazione (l’arte di trasformare un’idea in un progetto); l’originalità; il talento; la territorialità; la tradizione; la formazione.
![Alberto Cavalli Executive Director_Laila Pozzo©Michelangelo Foundation_1972489](https://volgareitaliano.it/wp-content/uploads/2022/05/Alberto-Cavalli-Executive-Director_Laila-Pozzo%C2%A9Michelangelo-Foundation_1972489.jpg)
In realtà non esiste una ricetta miracolosa, un distillato di saggezza, né un Mistero dei Misteri che definiscano l’Artigianato: gli undici punti citati da Alberto Cavalli non solo spiegano cosa sia l’eccellenza, ma offrono la precisa chiave di lettura sul futuro di questi mestieri.
Chiudo con una riflessione di Edward De Bono: “La creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremmo sempre gli stessi schemi”.