La casa-atelier dell’artista e sarto Mariano Fortuny y Madrazo, Palazzo Pesaro degli Orfei di Venezia, riapre finalmente al pubblico, dal 9 marzo 2022
A due anni di distanza dall’inondazione a Venezia (esattamente il 13 febbraio 2019), provocata da 187 cm di acqua, riapre Palazzo Pesaro degli Orfei e diventa museo permanente.
La struttura, ispirata all’architettura veneziana del Quattrocento e che si affaccia su Campo San Beneto, è stata dimora del sarto Mariano Fortuny y Madrazo, quando prese ad abitarci dopo averlo restaurato, nel 1898.
Il museo dedicato agli abiti di Mariano accoglierà i visitatori nella sua splendida cornice, riportata allo stato originale, grazie ad un accurato lavoro di restauro.
La storia di Mariano Fortuny y Madrazo
Mariano è l’uomo dei brevetti: dal sistema di illuminazione scenica con la luce indiretta, al plissé del suo abito Delphos, ispirato al chitone ionico dell’Auriga, scultura greca rinvenuta a Delfi nel 1896 . Eclettico visionario dell’arte, è stato un pittore, scenografo wagneriano e sarto; uno scultore esperto di luce, capace di trasferire la sua tecnica tra le pieghe dei suoi costumi. La sua bellezza del suo abito corrompe il tempo: il vestito Delfi è tra i più raccontati e studiati del Novecento e ancora oggi si parla della creazione come una vera opera della sartoria. Letterati come Gabriele D’Annunzio e Marcel Proust, hanno sprecato inchiostro per interpretare il vestito fortunyano, a sostenere il valore culturale e simbolico di questo.
Assieme alla moglie Henriette Negrin, sperimenta i sistemi di stampa sui tessuti e la possibilità di realizzare un vestito lontano dal diktat della moda. Nel 1906 lavora sul velo Knoss, un semplice lembo rettangolare, lungo quattro metri. Qui sperimenta il drappeggio ispirandosi all’Auriga di Delfi. Il Delphos non è altro che un abito con apertura per il collo e per le braccia, con una fitta plissettatura. Giunto a Parigi, ne brevetterà il procedimento così da vietarne la riproduzione.
Successivamente, creerà abiti e tuniche di ispirazione medievale, neoclassica, copta o islamica, che saranno indossati dalle muse del preraffaellita Dante Gabriel Rossetti e Gustav Klimt.
Il museo Fortuny è testimonianza della valorosità artistica di Mariano; le sue sale sono arredate con oggetti d’arte che testimoniano la florida attività dell’artista; incisioni, dipinti, modelli teatrali, disegni, sculture, lampade tecniche e per l’arredo, fotografie, tessuti stampati e abiti, tra cui il Delphos. Gli allestimenti sono curati dal maestro Pier Luigi Pizzi con Gabriella Belli e Chiara Squarcina.
Palazzo Pesaro degli Orfei. Cosa sapere
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