Nel cuore delle Marche si trova una delle cantine più premiate d’Italia: un’eccellenza da scoprire e sorseggiare
Due genitori con la voglia di trasmettere sani valori nella vita del figlio; doti che si trasmetteranno in quel che sarà un impegno quotidiano, innaffiato da buon nettare rosso. Questa è la storia dell’imprenditore Stefano Antonucci e della Cantina marchigiana, Santa Barbara.
Il nome di questa rinomata etichetta si ispira al borgo che sorge a pochi passi da Senigallia. Fascino produttivo che rende visione di una lunga storia bizantina e poi longobarda; dove le radici si impiantano in un antico monastero, dove prende produttività la cantina Santa Barbara.
Cantina Santa Barbara, un sogno che diventa realtà
A descrivere l’emozione dei primi passi nel mondo della viticoltura è l’imprenditore Stefano Antonucci che, nel 1994 dà il via a una stagione di successi alimentati da sacrifici.
A spronare Antonucci ad avventurarsi in questo nuovo viaggio sono i ricordi di famiglia; quei pomeriggi trascorsi ad osservare il padre a lavorare i lievitati nel suo panificio affiancato dalla madre che di professione era insegnate. È stata la dedizione del genitore a fargli prendere una decisione netta sul suo futuro: lasciare il lavoro in banca per dedicarsi alla produzione di vini. Ed è stata la madre Lina a fargli produrre due dei migliori distillati presenti in commercio: la grappa e il passito Lina.
“Fare il vino che piace prima di tutto a me, un vino da bevitore”: questo è il motto di Stefano, un uomo d’affari definito eclettico e visionario. Come vignaiolo debutta con la linea Pignocco, prodotta sia con uve bianche sia rosse; vino ancor oggi apprezzato sul mercato italiano ed estero. In questo viaggio, ad accompagnare Antonucci c’è un solido team composto dall’enologo Luigi Lorenzetti e da Renzo, Roberto e Daniele.
La produzione
Cantina Santa Barbara produce, in media, 900.000 bottiglie l’anno di cui il 50% esportato all’estero coprendo i mercati internazionali di Stati Uniti, Canada; Mexico, Brasile, Australia, Giappone, Singapore, Cina, Hong Kong e Thailandia.
I vigneti sono distribuiti su 45 ettari di terreno argilloso e collinare sulla cittadina di Barbara; s’intersecano attraverso Serra de Conti, Montecarotto; Arcevia fino ad arrivare a Morro D’Alba e Cupramontana.
La cantina promuove, inoltre, il rilancio delle viti autoctone: Verdicchio dei Castelli di Jesi, Montepulciano e Lacrima di Morro d’Alba. Non manca, inoltre, la creazione di vini dal “gusto internazionale” che abbiano originalità e grande personalità come il Merlot, il Syrah e il Cabernet Sauvignon.
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