Il couturier italiano, con un post sui social, ammonisce Filippo Grazioli: “un omaggio sarebbe un segno di eleganza e rispetto verso il lavoro altrui“.
Maurizio Galante non ci sta. L’accusa a Filippo Grazioli, direttore creativo di Maison Missoni, arriva diretta e via social, con tanto di documentazione fotografica. La SS25 appena presentata a Milano, secondo il couturier, sarebbe liberamente (e forse eccessivamente) ispirata alle sue passate collezioni.
Maurizio Galante, il couturier di Latina amato nel mondo.
È tra i couturier italiani più stimati al mondo. Innegabile, l’estenuante lavoro di ricerca che si sofferma su un’idea più artefatta, sofisticata e geniale della concezione stessa di design che si ispira all’architettura, la sua architettura flessibile. Sì, perché Galante non porterà a termine gli studi in Architettura ma l’inclinazione per le strutture gli sono familiari, eccome. “È davvero il fondamento di tutto – dirà – . Ciò che vedi è davvero molta consistenza e la costruzione di un capo è il risultato di un lavoro architettonico. La prima volta che ho vestito Zaha Hadid, mi ha detto che amava la costruzione del mio abito. Sono rimasto davvero commosso.
Sacrificio che lo premia attraverso diversi riconoscimenti in Italia, Francia e oltre. Nel 2008 riceve la nomina di “Chevalier dans l’Ordre des Arts et des Lettres à Paris” dal Ministero della Cultura per il suo contributo all’industria della moda francese. Dal 1991 presenta le sue collezioni haute couture a Parigi come membro ufficiale del circolo ristretto della Chambre Syndicale de la Haute Couture, prestigioso gruppo di maison parigine.
Nel 2012 presenta a Singapore una collezione Haute Couture ispirata alle emozioni. “Ho lavorato principalmente vicino al corpo. Vedrete abiti che sono “semplici” ma complessi. Questo è ciò che mi piace. Le forme sono molto portabili e semplici, ma sono molto complesse da realizzare, dichiarò. Il defilé precedente, invece, prendeva spunto dall’erbario, dal quale ricavò una palette colore sfavillante.
Le accuse a Filippo Grazioli, direttore creativo di Missoni.
“È sempre gratificante vedere come il proprio lavoro possa ispirare altri designer. Tuttavia, in questo caso specifico, noto una sorprendente somiglianza tra alcuni elementi distintivi del mio DNA e la nuova collezione di @filippo grazioli per @missoni : volumi, forme e costruzioni che fanno parte della mia firma stilistica sembrano essere stati riproposti senza alcun reinterpretazione. Anni fa, alcune mie creazioni Haute Couture furono vendute da una mia cliente a un magazzino di abiti in Emilia Romagna, che offre capi a noleggio per creativi. Da quel momento ho iniziato a vedere versioni simili nelle collezioni di altri designer. Già allora pensai che sarebbe stato un gesto di classe riconoscere pubblicamente l’influenza di queste ispirazioni. Oggi sono più che mai convinto che un omaggio sarebbe un segno di eleganza e rispetto verso il lavoro altrui.“