In un luogo magico e incontaminato, un ristorante che ha abbracciato totalmente la filosofia green
All’entrata delle Foreste Sacre, nella Toscana più autentica e misteriosa, Filippo Baroni e Marta Bidi, si fanno “Custodi” di un’accoglienza monastica e di ricette “sacre”. Portavoci di un territorio millenario.
Al cuore la Natura, la Foresta più vera con le sue storie antiche. Terra di monaci, di misteri e di saperi arcaici, oggi Patrimonio UNESCO.
MATER Ristorante è un “luogo del silenzio del cuore” dove ritornare alle origini di una cucina ancestrale e di un’ospitalità legata alla cultura del territorio in cui si trova, il Parco delle Foreste Casentinesi.
Il simbolo del ristorante è un pellicano, a rappresentazione del “sacrificio”. È considerato quindi l’uccello del sacrificio: simbolo di abnegazione, sacrificio e dell’incondizionato sentimento d’amore per i figli. Esso è quindi il Cristo della passione, della sofferenza, della crocifissione, della morte.
MATER è essenza attraverso un ritorno al principio, all’origine.
Chef, ci racconta la sua cucina?
Amo definire la mia cucina diretta, nuda, primitiva, immediata ed essenziale. Al cuore della mia filosofia gastronomica, le Foreste Casentinesi, la mia terra, i miei luoghi di appartenenza.
Una filosofia d’essenza dove la cucina ritorna al principio, alle origini.
Cosa troviamo nei tuoi piatti? Cosa ci raccontano?
Nei piatti del MATER troviamo il territorio, le tradizioni antiche, i prodotti di piccole realtà che producono eccellenza. La Natura delle Foreste è sempre protagonista nelle sue stagioni, con i ritmi dettati da Madre Terra. I miei piatti sono un “viaggio di meditazione” dentro saperi e sapori antichi in un recupero di una “cucina delle origini”.
In Sala è affiancato da sua moglie Marta Bidi. Come dialogano sala e cucina?
Il viaggio iniziato per arrivare al MATER, tra strade che si perdono nella Foresta, nella maestosità di un luogo ricco di fascino e mistero, continua dentro il ristorante. Appena varcata la porta, si entra nuovamente “nei boschi delle Foreste”, quasi un prolungamento dell’esperienza di viaggio. Alberi, legno, i colori del bosco, il profumo di sottobosco e la vista, che dalle ampie vetrate, collega alle Foreste. Un continuum spazio-temporale. In sala, mia moglie con il nostro staff, accoglie gli ospiti nel segno della vera tradizione d’accoglienza toscana: sorrisi, chiacchiere, sensibilità e senso vero del far sentire l’ospite parte di un progetto di bellezza genuina. Atmosfere avvolgenti, colori tenui, luci soffuse ed intimità discreta…per un’esperienza immersiva dentro il cuore del Casentino dove cucina e sala dialogano in maniera armonica, sincera e trasparente.
Quali sono le novità del MATER?
Abbiamo due importanti novità, strettamente connesse tra di loro.
Il nuovo progetto dell’Hortus Conclusus, un orto sviluppato piantato su 45 x 15 metri, davanti al ristorante nella proprietà del nostro resort I TRE BARONI. Vi sono verdure, erbe e fiori tutti in simbiosi tra di loro. Una sorta di circuito chiuso che si autoalimenta. Uno spazio di coltivazione e di produzione di ciò che serve al ristorante in una filosofia vera “DALL’ORTO DALLA TAVOLA”.
A circondare l’orto, erbe e fiori selvaggi che qui crescono spontaneamente. A occuparsi dell’orto Lorenzo, il nostro “Barman Contadino”, un nuovo concetto che unisce mixology di ricerca con l’orto in un dialogo che esalta la bellezza dei prodotti freschi e coltivati localmente per proporre drink local e a vero km zero nel segno anche del no spreco.
Crediti foto NEWSEVENTICOMO PR