Sabato De Sarno e il nuovo Gucci. Quasi in 34 mila durante la diretta Instagram. Cambio di rotta, si torna al vecchio codice estetico (o quasi)
Ricordo quando Alessandro Michele, nel 2015, venne catapultato alla guida della celeberrima maison, orfana di Frida Giannini. Frastornato, riuscì a imbastire una collezione non proprio riuscita ma fu coraggioso nel portare, in passerella, il vero genderless dopo anni di eccessiva sensualità, quella proposta da Tom Ford, che spesso disturbava perché proponeva una tipologia di donna oggetto. Oggi, Sabato De Sarno, succeduto a Michele nel 2023, debutta con una collezione Gucci primavera/estate 2024 che stralcia il passato. Femminile? Sì! Streetwear? Sì! Giovanile? Sì! Indossabile? Sì. “È la storia di tutto, ancora, un tutto che stavolta si manifesta attraverso la gioia.” Questo è l’inizio di Sabato. Vediamo nei dettagli la sfilata Gucci presentata durante la Milano Fashion Week.
Lo show, tenutosi in via Mecenate a causa del maltempo che si è abbattuto nelle scorse ore a Milano (l’idea iniziale era uno spettacolo a cielo aperto tra le vie di Brera con l’intento di creare uno strappo con il passato) ci dice chiaramente che De Sarno ha voluto totalmente chiudere l’era Michele; un lungo periodo, va detto a onor del vero, fatto di successi grazie a un’estetica vintage vincente e a campagne pubblicitarie che arrivavano dritto al punto.
Con Alessandro, nel 2019 la società aveva generato ricavi per 9,628 miliardi di euro (8,2 miliardi di euro nel 2018) e 3.947 miliardi di euro di utili (3,2 miliardi di euro nel 2018). Nel 2022, però, la parabola di Gucci è in discesa, chiudendo il 2022 con ricavi a 10,5 miliardi di euro (+8% a cambi attuali e +1% su base comparabile). L’utile operativo è di 3,73 miliardi di euro, sulla stessa linea di quello del 2021. Nell’ultimo trimestre 2022, però, la griffe annota un arresto in Cina, dove perde il 14% delle vendite rispetto allo stesso periodo di un anno prima.
La sfilata Gucci primavera/estate 2024, la prima firmata da Sabato De Sarno
Inizia così, la nuova era Gucci firmata Sabato De Sarno: “Ancora significa molte cose. Significa di nuovo, un’altra volta, ma è anche più personale; non è qualcosa che hai perso, è qualcosa che hai, ma ne vuoi di più perché ti rende felice.” Sempre su Instagram, si legge: “La mia prima collezione è una mappa. È personale, riguarda i miei progetti, la mia sensibilità, le mie passioni. Questi sono i temi che voglio esplorare ulteriormente in Gucci“.
Non sfugge, comunque, il legame con il passato. Gli abiti anni Sessanta dalla linea a trapezio, ad esempio. L’iconico monogram torna lussureggiante su capi in pelle effetto vernice. Le gonne asimmetriche sono abbinate a giacche con zip dalla vestibilità over. Spazio anche per camice e jeans linea palazzo.
Agli occhi più attenti, però, non sarà sfuggita un’analogia con Prada. Nulla di più semplice: Sabato ha avuto un inteso rapporto con la griffe nel 2005 quando, da studente, qualcuno nella griffe milanese lo nota durante la presentazione di fine anno della collezione realizzata dagli studenti dell’Istituto di Moda Carlo Secoli e lo chiama a lavorare in azienda.
Focus sugli accessori. Al mocassino con platform è impossibile non notare i gioielli bagno oro, ispirati ai bijoux in voga negli anni Ottanta: cerchi e catene maxi che passano difficilmente inosservati.