Fuoco e arte bianca: ogni 17 gennaio si festeggia il Pizza Day. Una storia che fonda le sue radici nella religione cristiana, tanto amata dai laici e pagani, tutti
Ci sono mille curiosità nel mondo che si associano all’arte bianca. In Italia, più precisamente, quello della pizza diventa un vero culto che affonda le sue radici nel rito cristiano. E non a caso, il World Pizza Day coincide proprio con la santa solennità di Sant’Antonio, che cade il 17 gennaio secondo la liturgia cristiana.
Chi era Sant’Antonio Abate e perché è il patrono di pompieri, fornai e pizzaioli
Per conoscere la vita di Sant’Antonio Abate (di cui noi faremo una sintesi dettagliata) vi invitiamo a leggere l’opera scritta di pugno da Atanasio, vescovo di Alessandria e pubblicata attorno al 357, dal titolo. Vita Antonii. Fondatore del monachesimo cristiano, è considerato uno dei quattro Padri della Chiesa d’Oriente. Nato a Coma (Κομά, Komá, oggi Qumans, Egitto) da una famiglia di agricoltori benestanti, ben presto si abbandonerà alla vocazione suggerita da una sua esistenza da eremita, spogliandosi da ogni ricchezza. Morì all’età di 105 anni il 17 gennaio del 356, trovando sepoltura in un luogo segreto per mano dei suoi discepoli. Nell’Occidente è considerato il santo patrono degli animali, dei fornai e dei pizzaioli, quest’ultimi perché faticano grazie al fuoco. Secondo la legenda, infatti, egli aveva rubato il fuoco all’inferno per poterlo donare agli uomini. Non a caso in Campania, a lui è stata dedicata la pizza Sant’Antonio, cotta con semplici ma gustosi ingredienti e composta da base rossa, peperoncino (che rappresenta il fuoco), salsiccia (l’animale) e il provolone di origine sorrentina.
World Pizza Day: le origini
E se la Campania è la prima regione del Sud Italia ad aver dedicato una pizza al Santo Patrono dei pizzaioli, non è un caso che siano stati proprio i napoletani a ideare il World Pizza Day che si tiene, ogni anno, il 17 gennaio in occasione dell’anniversario della morte di Sant’Antonio Abate. Il Padre della Chiesa d’Oriente è omaggiato in lungo e largo nel Mezzogiorno. Il suo fuoco, infatti, arde anche in Salento dove, dal 16 gennaio brucia la focara di Novoli, dedicata al Santo del Fuoco.