Our website use cookies to improve and personalize your experience and to display advertisements(if any). Our website may also include cookies from third parties like Google Adsense, Google Analytics, Youtube. By using the website, you consent to the use of cookies. We have updated our Privacy Policy. Please click on the button to check our Privacy Policy.
Palazzo Ducale di Venezia

Conoscere Palazzo Ducale di Venezia

Il gotico a Venezia, loci d’arte e di saperi, oggi museo accogliente per glamour e artisti

Palazzo Ducale di Venezia fu commissionato dalla Serenissima Repubblica di Venezia come dimora del doge. Nel tempo, però, fu anche sede del governo della città e il palazzo di giustizia. Chi giunge in città dalla laguna, scorgerà questo potente edificio in stile gotico veneziano, simbolo primissimo di tutti gli accadimenti storici avvenuti nell’arco dei secoli.

Un castello senza fortezza

Inizialmente si presentava come un castello senza fortificazione alcuna, con quattro torri di avvistamento e alte mura difensive. La sua posizione, dopotutto, risulta strategica: il doge ha totale controllo degli accessi via mare. Una serie di incendi, però, muteranno l’aspetto iniziale fino a dargli l’aspetto odierno. Per tal motivo si registrano diversi restauri da parte di differenti architetti a partire dalla prima pietra posata nel IX secolo dopo Cristo sul suolo dove è edificato Palazzo Ducale di Venezia. Si citano: Nicolò Barattiero, Filippo Calendario, Pietro Basejo, Antonio Rizzo, Pietro Lombardo, Antonio Abbondi, Antonio da Ponte, Andrea Palladio, Gianantonio Rusconi e Bartolomeo Manopola.

La facciata, con suoi i splendidi trafori delle logge gotiche simili a un prezioso merletto di pietra, conferiscono leggerezza alla struttura. Una particolarità che lo differenzia da altre strutture con la medesima destinazione e stile, sono i loggiati sotto e la parete piena in alto che, sostanzialmente, lo rendeva vulnerabili agli attacchi esterni.

Il porticato è un gioiello dell’architettura italiana con i suoi trentasei capitelli che offrono un ricchissimo repertorio di raffigurazioni simboliche: vizi e virtù, santi martiri, cavalier;, mestieri, uccelli, segni zodiacali. La porta della Carta, l’ingresso principale, era inizialmente sormontata da marmi policromi dal tono dell’oro e dell’azzurro; su di essi appare il simbolo di Venezia: il leone alato a cui si inginocchia il doge Francesco Foscari. Nella scala dei Giganti, nomen omen, sono state assicurate alcune statue colossali di Marte e Nettuno, opera del Sansovino: proprio qui avveniva la cerimonia di incoronazione del Doge.

Sansovino è anche l’autore della Scala d’Oro che conserva le opere del Veronese, del Campagna, del Tintoretto.

Scala D’oro

Le sale di Palazzo Ducale di Venezia

La Sala del Maggior Consiglio venne ricostruita nel ‘500 dopo un devastante incendio che fece morire Doge Sebastiano Venier. Alla sua morte la sala fu restaurata e arricchita da affreschi pregiati al quale contribuirono il Veronese, con una splendida Apoteosi di Venezia sul soffitto; il Bassano, Palma il Giovane, ma soprattutto Tintoretto, autore del Paradiso. Sui tre lati della stanza sono affisi i 76 Dogi che si sono susseguiti durante tutta la Repubblica Veneziana, dal nono, Obelerio, all’ottantunesimo Francesco Venier, ad opera del Tintoretto.

Sala del Maggior Consiglio

In palazzo, inoltre, venivano eseguite sentenze contro i denunciati attraverso la “Bocca delle denunce segrete”; i colpevoli scontavano la loro pena nei pozzi e nei piombi: i primi luoghi angusti, i secondi destinati agli altolocati.

A questa struttura sono stati dedicati molti manuali di storia dell’arte, molti di essi descrivono dettagliatamente le opere al suo interno.

Max Mara, la sfilata in Palazzo Ducale di Venezia

La moda come manifesto sociale può essere intesa anche come slogan artistico? Assolutamente sì. Da Milano a Parigi, Londra e New York, le griffe si avvicinano prepotentemente all’arte scegliendo musei e siti archeologici per lo show. Max Mara, l’ultimo marchio in ordine di tempo, sceglie di presentare la sua collezione Resort 2025 a Palazzo Ducale di Venezia. Si legge: “Venezia è l’ultima di una serie di suggestive location che hanno ospitato la Resort di Max Mara: la Collezione Maramotti a Reggio Emilia, il Neus Museum a Berlino; l’hotel Mezzatorre a Ischia, il museo Gulbenkian a Lisbona e il grande municipio di Stoccolma”.

Stefania Carpentieri
Author: Stefania Carpentieri

Ho fondato Mirabilia Magazine per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.

Related Posts

No widgets found. Go to Widget page and add the widget in Offcanvas Sidebar Widget Area.